Variazione catastale
Il più delle volte capita che la planimetria catastale non sia conforme con il reale stato di fatto dell'immobile, in quanto è probabile che questo nel tempo abbia subito delle modifiche nella distribuzione interna degli ambienti.
Come regolarizzare lo stato di fatto?
E' necessario in questo caso la redazione della “variazione catastale” da consegnare con la procedura DOCFA all’ufficio provinciale dell’agenzia del territorio (catasto). Se invece hai realizzato degli interventi senza comunicare o depositare l’autorizzazione al comune oppure hai ereditato una difformità dal vecchio proprietario la situazione è più complicata e la soluzione dipende da diversi fattori.
E' fondamentale sapere infatti che la pianta catastale "non è probatorio", cioè quello che viene rappresentato nella planimetria catastale non è un'autorizzazione e non rappresenta una legittimità edilizia; mentre il documento amministrativo del comune (licenza, concessione , permesso di costruire, DIA, Cil, etc) depositato e protocollato rappresenta quello che è stato regolarmente dichiarato ed autorizzato. Per questo prima va verificata la regolarità urbanistica-amministrativa e successivamente quella catastale.
Per le unità immobiliari già denunciate in catasto, sono motivo di presentazione di Denuncia di Variazione DOCFA:
- Il cambio di destinazione d’uso;
- La modifica di consistenza a seguito di ampliamento, demolizione anche parziale, fusione con altre unità immobiliari, divisione in più unità;
- La variazione delle caratteristiche dell’unità immobiliare, che incidono sul suo valore e quindi anche sulla rendita catastale, a seguito di modifiche nella distribuzione interna o ristrutturazione;
- Le modifiche ai dati toponomastici relativi all’unità immobiliare (indirizzo, civico, piano ecc).